L'itinerario, che parte da Piazza del Popolo, attraversa parte del Tridente sulle tracce dei monumenti dell'antica Roma, attraversa l'antico Campo Marzio per raggiungere il cuore di Roma, con il Pantheon e le Piazze Navona, Farnese e Campo de' Fiori.
Raggiunta la piazza con la linea A della metropolitana (Flaminio), atraverso l'antica Porta del Popolo si può ammirare una delle sistemazioni più del periodo neoclassico. La piazza, opera di G. Valadier, introduce al Tridente, che è la convergenza sulla piazza di tre strade (via del Corso, via di Ripetta, via del Babuino), attraverso le due chiese gemelle: Santa Maria di Montesano e Santa Maria dei Miracoli
Sulla piazza, al cui centro c'è un obelisco, c'è la chiesa di Santa Maria del Popolo.
Percorrendo via di Ripetta, sulla destra si incontrano l'Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto.
Percorendo via Tomacelli si raggiunge via del Corso, su cui poco più avanti si apre, sulla destra, Piazza San Lorenzo in Lucina, dove è l'omonima chiesa, una delle più antiche basiliche di culto cristiane. L'interno della chiesa contiene numerose cappelle tra cui è notevole quella Fonseca. Sull'altare principale c'è una crocifissione di Guido Reni.
Percorrendo via del Campo Marzio, si gira a destra per via Uffici del Vicario e si raggiunge Piazza Montecitorio. L'omonimo Palazzo, progettato dal Bernini e completato da C. Fontana nel 1697, è sede dal 1871 della Camera dei Deputati. L'obelisco, collocato nella piazza nel 1787, all'epoca di Augusto era il braccio indicatore di una meridiana.
Attraverso via in Aquiro e piazza Capranica si raggiunge piazza della Rotonda,
ornata da una fontana e su cui si erge il Pantheon. Dando le spalle al Pantheon si percorre via Giustiniani sino a Piazza San Luigi dei Francesi. La chiesa francese, che dà il nome alla piazza, fu completata nel 1589 con i contributi di Della Porta e Fontana. All'interno della quinta cappella vi sono tre opere di Caravaggio dedicate a San Matteo. Percorsa via del Salvatore si raggiunge Palazzo Madama (XVI secolo), nell'omonima piazza. Dal 1871 il palazzo è sede del Senato della Repubblica.
Si attraversa Corso Rinascimento dove al n. 40, all'interno del cortile del Palazzo della Sapienza, che fu sede dell'Università di Roma dal V secolo al 1935, c'è la chiesa di S. Ivo del Borromini.
Vicino a Corso Rinascimento c'è la celebre Piazza Navona.
Proseguendo oltre il palazzo Pamphili, sede dell'ambasciata brasiliana, attraverso via di Pasquino si giunge nell'omonima piazza. La statua mutilata e consumata è detta Pasquino dal nome di un ciabattino che si riteneva compilasse le pergamene satiriche ed anonime contro il Papa e la nobiltà che sin dal 1500 erano affisse sulla statua.
Percorendo via del Governo Vecchio, nota come via papalis perché fino al XV secolo era utilizzata dal Papa per andare a S. Giovanni, si raggiunge piazza della Chiesa Nuova. La chiesa fu voluta da S. Filippo Neri nel 1575, sul luogo di una chiesa medievale. Dopo la morte di S. Filippo, qui sepolto, Pietro da Cortona impegnò circa vent'anni per affrescarla. L'attiguo Oratorio dei Filippini fu realizzato dal Borromini come sala da musica.
Via Giulia
È una via del Rinascimento, chiamata così dal nome di papa Giulio II che incaricò il Bramante di costruirla agli inizi del '500. La via, fiancheggiata da palazzi aristocratici, è sede di prestigiosi negozi di antiquariato e arte.
In via S. Eligio degli Orefici, sulla destra, c'è l'omonima chiesetta progettata da Raffaello. Prima di raggiungere ponte Sisto si incontrano la Fontana del Mascherone ed un arco coperto di rampicanti. L'arco è ciò che rimane del progetto di Michelangelo, che intendeva collegare il Palazzo Farnese, di cui si intravedono i giardini, con la villa Farnesina a Trastevere.
Piazza Farnese
La piazza, delimitata da Palazzo Farnese (l'ultimo dei grandi palazzi rinascimentali) è oggi residenza dell'Ambasciatore di Francia. È ornata da due fontane di G. Rainaldi, formate da vasconi in granito provenienti dalle Terme di Caracalla.
La piazza prende il nome dai prati fioriti che c'erano fino al '400, quando divenne sede del mercato. Fu luogo di molte esecuzioni capitali. Una vittima, ricordata con una statua bronzea, fu il filosofo Giordano Bruno, bruciato vivo come eretico, nel 1600. La piazza è ancora sede del mercato.
Attraversata la piazza nella direzione preferita, si raggiungono in pochi minuti corso Vittorio Emanuele II e Largo Argentina, dove si conclude l'itinerario.
A Largo Argentina, nel corso di lavori di risanamento edilizio, furono trovati quattro templi di età repubblicana. Il più antico è del IV secolo a.C. |